Sono finalmente riuscita, anche se un po' in ritardo, a finire uno dei progetti che avevo deciso di realizzare durante l'estate (vedi Un sacco di spazzatura per me!!).
Fa mostra di se, da qualche giorno, nella'atrio (affettuosamente chiamato da noi androtto) di Panical House il nuovo mobiletto.
Beh, in effetti nella mia mente doveva venire mooolto più fico, ma purtroppo non sono riuscita a trovare le cassette della frutta che avevo in mente ( a quanto pare sono introvabili e chi le ha non te le regala manco se piangi in turco..). Quindi mi sono accontentata di rumegare, insieme al mio coinquilino, nei bidoni davanti al mercato centrale di Firenze e salvare le cassette di legno più salvabili.
Dopo aver pulito alla meglio le cassette ho tagliato con la sega ad arco le parti di legno angolari che fuoriuscivano in modo da rendere le cassette tutte della stessa profondità.
Ho poi pitturato tutte le cassette di bianco (unico colore avanzato in casa...), le ho lasciate asciugare e ho dato una ulteriore mano di pittura soprattutto nelle parti laterali e sul fondo dalla parte interna.
Una volta asciutte, ho iniziato a fissare le cassette una sopra l'altra utilizzando dei chiodi non troppo lunghi in modo che non fuoriuscissero da sotto.
Infine ho utilizzato gli avanzi del legno tagliato per creare dei piccoli cunei da inserire alla base per stabilizzare il mobiletto, poichè i lati delle cassette non erano del tutto dritti e il mobiletto pendeva leggermente da un lato.
Prossimo obiettivo: un pouf da affiancare al mobiletto per creare un piccolo angolo lettura visto che la nostra amata casetta manca un salotto dove poter cazzeggiare un po'.
PlasticCircle è: oggetti creativi e utili, materiali nuovi e riciclati che danno vita a piccole creazioni, condivisione di tecniche e di voglia di inventare.
Plasticcreation
giovedì 22 settembre 2011
lunedì 19 settembre 2011
Il primo mercatino.. acquazzoni e pseudoconsiderazioni sul marketing
Domenica 18 settembre, ho partecipato per la prima volta con i miei oggetti ad un piccolo mercatino che si è svolto in una delle piazzette sul mare di Marina di Pisa.
Il mercatino, gestito dalla pubblica assistenza, era aperto a tutti i privati che volevano vendere, barattare e scambiare i propri oggetti, previa piccola quota di iscrizione di 10 euro.
Al banchetto con me anche due miei carissimi amici che si occupano di cosmesi naturale e di portafogli origami con materiali di riciclo.
Abbiamo montato il nostro (abbastanza improvvisato) banchino vicino ad una simpaticissima coppia di coniugi che ci ha dato varie dritte sulla vendita e la preparazione del banchetto e abbiamo atteso con pazienza i pochi passanti, sfoderando grandi sorrisi.
Il tempo purtroppo non ci ha dato una mano. Dopo qualche ora il cielo era già cupissimo e all'ora di pranzo siamo dovuti scappare in fretta perchè ha cominciato a piovere a dirotto.
Proprio a causa del cattivo tempo e del periodo ormai vicino alla fine dell'estate, i passanti e i curiosi non erano molti, il picco massimo è stato al momento della fine della messa domenicale nella parrocchia del paese :)
Mi ha incuriosito molto la reazione dei passanti al nostro banchetto.
Molti giravano prima di aver potuto capire cosa era esposto nel banco convinti che non fosse poi così importante, altri passavano dando una rapida occhiata, molti ho notato essere quasi spaventati. Il nostro banchetto era in effetti piuttosto insolito rispetto a tutti gli altri in cui si esponevano soprattutto oggetti di antiquariato, posate, teiere e vestiti. I nostri prodotti fatti a mano, un po' insoliti e invece di incuriosire i passanti, quasi li spaventavano facendogli compiere rapide virate verso banchetti più tradizionali.
Ho passato parte del mio tempo tra una spiegazione degli oggetti e un sorriso al possibile acquirente a studiare i gusti e le abitudini di chi passeggiava nel mercatino.
Ho notato quanto la televisione e la pubblicità ci manipoli e ci guidino anche quando non siamo davanti allo schermo. I banchetti più affollati e con più acquirenti erano quelli che avevano ricoperto interamente il loro tavolo di prodotti, che mostravano una grande quantità di oggetti tutti stipati uno vicino all'altro, che poi fossero cose di poco valore o del tutto inutili non aveva imprtanza: quantità batte qualità del prodotto.
La simpaticissima signora vicino a noi ci ha dato diverse dritte e ci ha fatto intendere che il cliente va ben persuaso e piuttosto intortato perchè sia più disposto a comprare e che il prezzo deve essere sempre abbassato se si vuole vendere comunque: chi compra spesso non ha veramente bisogno dell'oggetto e si fa convincere dall'estetica, dalla presentazione e dalle parole di chi propone l'oggetto che quello è ciò che gli serve.
D'altra parte i banchetti che hanno fatto più affari sono stati quelli dove si vendevano gioielli e bigiotteria, oggetti comunque non indispensabili.
La presentazione semplice e diretta, la confezione scarna e senza fronzoli non attira nessuno, a quanto pare neanche ai mercatini di paese, perchè dà l'idea di qualcosa di poco lavorato o lavorato male, di scarsa qualità e cura. Anche al nostro banchetto sono stati venduti più oggetti inutili ma con molti fronzoli che altri più utili ma scarni e semplici.
E' stato un divertente spunto di riflessione per me ed i miei amici e nei prossimi banchetti decideremo se doverci adeguare a malincuore a queste piccole regole non scritte del mercato o se continuare con la nostra idea di partenza di semplicità e essenzialità.
E' stata in definitiva un'esperienza molto divertente; abbiamo conosciuto molte persone simpatiche, abbiamo imparato come gestire e organizzare al meglio un banchetto, abbiamo incuriosito alcuni passanti e altri hanno riflettuto con noi sui problemi dei rifiuti e sulle possibilità del riciclo.
Nei prossimi mercatini che allestiremo vorrei portare un piccolo depliant da attaccare al banco e da dare ai passanti per poter sensibilizzare maggiormente sulle problematiche dei rifiuti e del riciclo e far capire meglio da dove nascono le nostre idee e gli oggetti che realizziamo.
Il mercatino, gestito dalla pubblica assistenza, era aperto a tutti i privati che volevano vendere, barattare e scambiare i propri oggetti, previa piccola quota di iscrizione di 10 euro.
Al banchetto con me anche due miei carissimi amici che si occupano di cosmesi naturale e di portafogli origami con materiali di riciclo.
Abbiamo montato il nostro (abbastanza improvvisato) banchino vicino ad una simpaticissima coppia di coniugi che ci ha dato varie dritte sulla vendita e la preparazione del banchetto e abbiamo atteso con pazienza i pochi passanti, sfoderando grandi sorrisi.
Il tempo purtroppo non ci ha dato una mano. Dopo qualche ora il cielo era già cupissimo e all'ora di pranzo siamo dovuti scappare in fretta perchè ha cominciato a piovere a dirotto.
Proprio a causa del cattivo tempo e del periodo ormai vicino alla fine dell'estate, i passanti e i curiosi non erano molti, il picco massimo è stato al momento della fine della messa domenicale nella parrocchia del paese :)
Mi ha incuriosito molto la reazione dei passanti al nostro banchetto.
Molti giravano prima di aver potuto capire cosa era esposto nel banco convinti che non fosse poi così importante, altri passavano dando una rapida occhiata, molti ho notato essere quasi spaventati. Il nostro banchetto era in effetti piuttosto insolito rispetto a tutti gli altri in cui si esponevano soprattutto oggetti di antiquariato, posate, teiere e vestiti. I nostri prodotti fatti a mano, un po' insoliti e invece di incuriosire i passanti, quasi li spaventavano facendogli compiere rapide virate verso banchetti più tradizionali.
Ho passato parte del mio tempo tra una spiegazione degli oggetti e un sorriso al possibile acquirente a studiare i gusti e le abitudini di chi passeggiava nel mercatino.
Ho notato quanto la televisione e la pubblicità ci manipoli e ci guidino anche quando non siamo davanti allo schermo. I banchetti più affollati e con più acquirenti erano quelli che avevano ricoperto interamente il loro tavolo di prodotti, che mostravano una grande quantità di oggetti tutti stipati uno vicino all'altro, che poi fossero cose di poco valore o del tutto inutili non aveva imprtanza: quantità batte qualità del prodotto.
La simpaticissima signora vicino a noi ci ha dato diverse dritte e ci ha fatto intendere che il cliente va ben persuaso e piuttosto intortato perchè sia più disposto a comprare e che il prezzo deve essere sempre abbassato se si vuole vendere comunque: chi compra spesso non ha veramente bisogno dell'oggetto e si fa convincere dall'estetica, dalla presentazione e dalle parole di chi propone l'oggetto che quello è ciò che gli serve.
D'altra parte i banchetti che hanno fatto più affari sono stati quelli dove si vendevano gioielli e bigiotteria, oggetti comunque non indispensabili.
La presentazione semplice e diretta, la confezione scarna e senza fronzoli non attira nessuno, a quanto pare neanche ai mercatini di paese, perchè dà l'idea di qualcosa di poco lavorato o lavorato male, di scarsa qualità e cura. Anche al nostro banchetto sono stati venduti più oggetti inutili ma con molti fronzoli che altri più utili ma scarni e semplici.
E' stato un divertente spunto di riflessione per me ed i miei amici e nei prossimi banchetti decideremo se doverci adeguare a malincuore a queste piccole regole non scritte del mercato o se continuare con la nostra idea di partenza di semplicità e essenzialità.
E' stata in definitiva un'esperienza molto divertente; abbiamo conosciuto molte persone simpatiche, abbiamo imparato come gestire e organizzare al meglio un banchetto, abbiamo incuriosito alcuni passanti e altri hanno riflettuto con noi sui problemi dei rifiuti e sulle possibilità del riciclo.
Nei prossimi mercatini che allestiremo vorrei portare un piccolo depliant da attaccare al banco e da dare ai passanti per poter sensibilizzare maggiormente sulle problematiche dei rifiuti e del riciclo e far capire meglio da dove nascono le nostre idee e gli oggetti che realizziamo.
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